L’ITALIA AFFONDA: IL PRESIDENTE MATTARELLA INTERVENGA

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Nei contorni di questa macchia di sangue, sono facilmente riconoscibili delle figure di persone, coloro che si sono sacrificati per la libertà: a questi e al loro sacrificio è dedicata quest’immagine.

Il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama ha avuto grande rilievo nei mezzi di informazione italiani per l’invito alla Casa Bianca di una delegazione guidata dal presidente del consiglio Matteo Renzi. Un ricevimento all’insegna della collaborazione internazionale, ma anche del rafforzamento della subordinazione italiana alle strategie americane dopo l’uscita della gran Bretagna dall’Unione Europea e i crescenti attriti con la Russia. I media governativi hanno evidenziato l’endorsement di Obama alle politiche del premier italiano, sottacendo, però, che in buonasostanza, esse creano vantaggi alle banche e alle industrie belliche americane. In altri momenti della storia i governi italiani hanno dimostrato nei confronti degli USA maggiore autonomia e maggiore senso critico per il fallimento delle iniziative americane in vaste aree del mondo.

Non vogliamo approfondire qui i rapporti tra i due Stati e ci auguriamo che siano orientati al perseguimento del bene e della pace. Desideriamo, invece, esprimere perplessità sul giudizio positivo espresso da Barack Obama in merito al governo Renzi. In particolare sulla riforma costituzionale che il popolo italiano sarà chiamato ad approvare o respingere, con il SI o con il NO, al referendum del 4 dicembre prossimo. La UILS considera inopportuno l’intervento degli USA in favore del SI. Anzi, a nostro parere, in questo modo, gli Stati Uniti d’America perdono di prestigio e di credibilità nel contesto mondiale.

Un rappresentante di uno Stato importante, dotato di equilibrio intellettuale, dovrebbe essere super-partes ed astenersi dal fare affermazioni a favore o contro le riforme costituzionali degli stati alleati, proprio nel rispetto della loro sovranità e per non influire sull’opinione pubblica. Vogliamo ricordare a tutti coloro, chiamati a votare, che dietro la Carta costituzionale ci sono stati centinaia di migliaia di perdite di vite, come ha efficacemente ricordato Piero Calamandrei. Uomini, donne e bambini che hanno pagato a caro prezzo la conquista della libertà, della sovranità e dei diritti sanciti nella Costituzione italiana.

Il governo Renzi, con la sua riforma costituzionale vorrebbe, in buona sostanza, abolire il diritto di voto dei cittadini sia delegando ai segretari dei partiti la nomina dei deputati e dei senatori sia riducendo il ruolo del Senato che i costituenti con saggezza idearono come Camera di riflessione istituzionale.

I Costituenti stabilirono requisiti diversi per l’elezione dei componenti delle due camere. Infatti per l’elezione dei deputati, è necessaria la maggiore età mentre per eleggere i senatori, l’elettore deve avere compiuto 25 anni e il candidato al Senato deve avere compiuto 40 anni. Questo vincolo era già previsto nello statuto Albertino del 1848. I nostri Costituenti ritennero valide quelle regole e le adottarono. Oggi irresponsabilmente una parte politica, miope e ignara, colpevolmente vorrebbe ridurre il ruolo del Senato e trasformare la Repubblica democratica in una oligarchia.

La  UILS fa appello ai cittadini, in particolare a quelli che per libera scelta da anni non vanno più a votare, a farsi parte attiva per sensibilizzare tutta la comunità ad andare a votare, noi pensiamo per il NO, in segno di rispetto verso coloro che hanno dato la loro vita per la liberta di cui oggi godiamo. La UILS auspica una schiacciante vittoria dei NO per respingere l’attentato alle libertà e alla democrazia. Questo referendum non riguarda la politica quotidiana, ma riguarda la sovranità popolare, che è l’essenza della Costituzione.

Il governo Renzi vorrebbe espropriare il popolo della sua sovranità in modo da gestire le istituzioni secondo la propria volontà e secondo gli accordi che stabilirà con la grande finanza mondiale, quella del capitalismo smoderatamente vorace e senza volto annidato negli Stati che, come gli USA, determinano gli equilibri del potere economico. Sono le lobbies finanziarie che tifano per il governo Renzi e quindi per i loro esclusivi interessi e profitti economici!

La UILS non cascherà nella trappola e negli inganni del governo. Siamo convinti che i cittadini in questa tornata referendaria apriranno gli occhi come non mai e andranno tutti in massa a votare per tutelare la propria libertà sovrana garantitaci dal dettato costituzionale.

A parere della UILS, questo Governo risulta essere il peggiore in assoluto che la Repubblica Italiana abbia avuto. Basta vedere le condizioni sociali dei cittadini e dei lavoratori preoccupati del loro avvenire. Le proteste e gli scioperi aumentano così come la disoccupazione; le aziende chiudono per la forte tassazione, altre falliscono, lasciando i loro dipendenti forzatamente senza lavoro; molte famiglie vivono in estrema povertà; tropi uomini e donne sono costretti a vivere ai margini della società; il debito pubblico è arrivato a cifre mai viste né immaginabili, mentre il capitalismo incontrollato si arricchisce impoverendo i popoli più deboli e meno organizzati, tra cui oggi ci sono anche gli italiani disorientati da questo sciagurato Governo.

I dati sono allarmanti. Marzo 2014, il governo Renzi ha ereditato un debito pubblico di circa 2.120.000 miliardi di euro. Agosto 2016  il debito è di 2.224.705, (cfr Il Sole 24 ore del 20–10-2016). Tutto questo avviene proprio mentre il governo Renzi gira per il mondo a sponsorizzare la sua riforma costituzionale, partecipando quasi quotidianamente a trasmissioni televisive in cui pubblicizza il suo SI, per nascondere il fallimento del governo che sta portando al disastro il Paese.

La UILS ritiene che dovrebbe recarsi al Quirinale e rassegnare le dimissioni nelle mani dal capo dello stato Mattarella. Lasciamo che siano i cittadini a trarre le loro conclusioni. Siamo convinti che prima si va alle elezioni e meglio é per il Paese. La UILS chiede al presidente della Repubblica, Mattarella, di approfondire la triste situazione in cui si trova il paese e di renderla ufficiale, con un discorso pubblico, ai cittadini. Ci auguriamo che il presidente Mattarella esca dal suo dorato silenzio e prenda con urgenza i dovuti provvedimenti sulla base del mandato costituzionale.

Antonino Gasparo

presidente UILS

Via Sant’Agata dei Goti 4

00184 – Roma

06 69923330

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