Auguri, Repubblica

C’era una volta un sogno di libertà, di autonomia e di speranza. Un sogno verde, bianco e rosso, che auspicava la rinascita di una Nazione spezzata dalla guerra, da un regime tirannico e dall’ignavia di una famiglia di governanti pavidi.

C’era una volta il desiderio di rinascita, di parità di diritti per tutti, di creare un’identità nazionale fondata sul lavoro e sulla pari dignità dei suoi cittadini, uomini e donne. E questo desiderio sfrecciava nei cieli e batteva nei cuori dei combattenti per la libertà, dei cittadini, del popolo italiano tutto.

Era il 2 giugno 1946, quando un’intera nazione fu chiamata alle urne per scegliere tra la conosciuta monarchia e l’incertezza di un sistema di governo nuovo, sconosciuto: la Repubblica.

In quell’occasione, gli italiani scelsero di svincolarsi da un governo regio che aveva dimostrato la sua identità fallimentare. Scelsero, invece, l’ignoto della democrazia, della rappresentanza per tutti. Scelsero, in realtà, di approcciarsi alle antiche origini dello spirito antico dei Romani, di riprendere tra le proprie mani un passato di grandezza e cercare di ripulirlo dall’uso mercificatorio del fascismo; di riappropriarsi del senso delle proprie origini – un popolo repubblicano e innovativo – e d’adattarlo alle esigenze attuali.

Scelsero il futuro.

E così vogliamo ricordare la nascita della nostra Repubblica, di quest’Italia tribolante e insicura sui propri passi: come una Nazione claudicante che si proietta verso il futuro, verso le novità, verso e il rinnovamento, con la consapevolezza che c’è ancora tanto da fare, che dal passato si può apprendere e che è un dovere, prima che un piacere, far sì che nel petto di tutti possa battere con orgoglio lo spirito di un tricolore che porta con sé tanta storia.

Quindi, buon compleanno, Repubblica nostra, con la speranza che il futuro sorrida a te e a chi ancora crede nei valori che porti racchiusi nella tua bandiera: antifascismo, democrazia e dignità lavorativa per tutti.