Aumento stipendi dipendenti Camera Deputati: i fondi alla piccola imprenditoria invece?

Nel 2018 la spesa della Camera dei Deputati aumenterà di 8 milioni di euro, necessari per rivalutare i super stipendi dei 1300 dipendenti pubblici che lavorano al suo interno: dipendenti che guadagnano oltre 240.000 euro l’anno.

Il Movimento Uils giudica tale innalzamento moralmente ingiusto e offensivo nei confronti dei cittadini, molti dei quali costretti a vivere in povertà e ai margini della società. I governi italiani sono responsabili, a nostro avviso, del disastro economico in cui oggi si trova L’Italia. De-potenziamento occupazionale e produttivo sono sinonimi di amara regressione di una società, come la nostra, destinata al fallimento.

La UILS ripensa alle parole di elevata saggezza di Sandro Pertini quando affermava:

“Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo.”

Un popolo in grado di capovolgere l’andamento negativo in positivo, riportando il Paese ai vertici più alti di quelli europei. Questo però sarà possibile solo se verrà messo nelle condizioni di aver fiducia nell’onestà delle istituzioni e di poter svolgere pienamente e liberamente l’attività imprenditoriale.

Va sottolineato che nell’ultimo ventennio i nostri governi hanno privilegiato soprattutto il settore industriale, mentre la piccola imprenditoria, gli artigiani, i commercianti e i piccoli agricoltori sono stati lasciati soli in balia delle onde, costretti a chiudere i loro esercizi, rimanendo inoltre indebitati con banche e finanziarie.

Questi settori sono costituiti da piccole attività che hanno però un grande potere nelle proprie mani per la rinascita del Paese, ma che, al tempo stesso, sono fragilissimi nelle loro strutture aziendali. Per questa loro debolezza strutturale, il legislatore, nella stesura della nostra Costituzione, all’art. 45 stabilì:

La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.

Specificando infine:

La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato.

Nonostante ciò, nell’ultimo ventennio, questi micro imprenditori sono stati abbandonati a se stessi dalle istituzioni.

Oggi ci ritroviamo con un debito pubblico elevatissimo e insostenibile. La piccola impresa, da sempre, è stata il volano della nostra economia e ancora oggi, se  incentivata, potrebbe far ripartite il Paese, compresa l’occupazione. Per questi motivi chiediamo che il Governo intervenga, soprattutto sotto l’aspetto burocratico, in modo che la piccola imprenditoria possa nuovamente sviluppare la propria attività. Ciò permetterebbe di riattivare diversi milioni di locali sfitti, dando così lavoro a migliaia di imprese artigiane per l’allestimento dei locali, in base alle indicazioni date dal committente.

Questo progetto permetterebbe di far ripartire subito l’ingranaggio dell’occupazione sia nella piccola imprenditoria che nell’attività di fornitura: si pensi agli arredamenti.

Questa è la strada migliore per creare nuova occupazione con proficuo beneficio per tutti i cittadini, giovani e meno giovani.

Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini fra i giovani al Quirinale.

Gli Italiani amano il Paese come lo amava il presidente Sandro Pertini, con la sua politica di Fede socialista al sevizio del popolo e con alti ideali di Giustizia Sociale.

Il suo desiderio era di riporre, nelle mani delle nuove generazioni, la fiducia per il compimento della giustizia sociale, soprattutto per le classi sociali più deboli; e la speranza del destino del nostro Paese, quale interprete e portavoce di pace per i popoli del mondo.

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