QUANDO OLTRE ALLA CASA….BRUCIA ALTRO…..

Bruciano i valori del socialismo. Bruciano i legamenti sociali  di una comunità che volle definirsi progressista, quando non rivoluzionaria. Brucia e si dissolve in fumo l’aspirazione del socialismo che volle sognare una società al servizio dell’uomo e della donna, nella solidarietà che accomuna e non separa i primi dagli ultimi.

Brucia l’aspirazione del socialismo che volle l’economia e la finanza al servizio del cittadino e non viceversa. Brucia quel dovere irrinunciabile di ostacolare la corsa sfrenata all’arricchimento senza regole, in danno di decine di milioni di cittadini. Brucia, anche, l’impegno di sempre di non servire gli interessi delle acque chete  e delle gatte morte che pretendono di trarre vantaggio dalla distruzione e dalle catastrofi.

Ancora brucia e di più duole la scelta del PSI che Nencini ha voluto operare, pur di entrare nella compagine di governo, sebbene con un ruolo assai subalterno ed insignificante. Già bocciato dalle compagne e dai compagni che a quei valori del socialismo si richiamavano, con orgoglio e con fermezza;  è, oggi, Nencini, bocciato dal risultato referendario che lo accomuna, essendo vero e reale, al governo Renzi, dell’Europa delle Banche, delle Banche d’affari che piratescamente e indisturbate fanno razzia delle residue capacità economico-finanziarie dei Popoli, non escluso quello italiano.

Un socialismo d’affari e delle banche d’affari non esisteva, prima che Nencini lo inventasse. Ha bruciato 100 anni di storia di lotta socio-politica e di rivendicazione dei diritti dei deboli, dei poveri e degli oppressi  in un solo colpo.Ha tentato, obbedendo al Governo di cui faceva parte, di bruciare anche il diritto del Popolo Italiano di continuare ad avere un Senato eletto dai cittadini. Ha tentato di menomare e di distruggere l’autonomia regionale in nome di una centralità statalista che sempre più assume i toni e la colorazione del vassallaggio alle Grandi Banche d’Affari che impoveriscono le economie e i cittadini.

La UILS ha votato NO.

Lo ha fatto insieme a quel 30% di italiani che ha deciso di tornare a votare. Noi proseguiamo per la strada vecchia: giustizia sociale, libertà, autodeterminazione nazionale. Intendiamo rappresentare e difendere i diritti, la dignità e i livelli di vita dei lavoratori e dei disoccupati, nella continuità della tradizione socialista affinché non vengano esclusi dal consorzio sociale.

Occorre dare attuazione  politica piena ed effettiva ai diritti sanciti dalla Costituzione della Repubblica e non inventarsi false scorciatoie per rafforzare l’azione di un esecutivo di governo sempre meno rappresentativo, nella violazione dei principi della democrazia. La UILS intende proseguire sul cammino intrapreso da Sandro Pertini e da Bettino Craxi.Un congresso del Partito, aperto alle compagne e ai compagni, che si riconoscono nella lotta degli ultimi e non nei privilegi dei primi, sarebbe auspicabile e doveroso. La nuova fase della politica italiana non vedrà la UILS alla finestra. Nencini, stai sereno.

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