Lettera a Ugo Intini per rievocare i valori socialisti all’evento “Il merito e il bisogno”

Caro Ugo,

ho letto il comunicato del PSI del convegno di Milano del 10-11 Novembre intitolato “Il merito e il bisogno”. So che interverrai al dibattito.

I Socialisti hanno un solo compito nella storia: continuare a perseguire la politica sociale dei nostri predecessori e difendere i valori di giustizia sociale. Molti di loro hanno sacrificato affetti familiari e subito atroci e forti sofferenze personali, fino a dare la vita per instaurare nella società prospettive per migliorare il bene comune, soprattutto a vantaggio della classe lavoratrice e delle emergenti nuove generazioni.

Spero che tu (e di questo ne sono convinto) rievocherai nel tuo intervento l’emergenza di riunificare la base socialista, soprattutto per fare ri-emergere la nostra illuminata storia, piena di gloria e di nostalgia.

Ugo Intini e Bettino Craxi

Purtroppo, anche le divisioni che si sono verificate nel partito a seguito del processo di ‘Mani Pulite’: periodo nefasto, architettato, a mio avviso, da oscuri interessi di potere, soprattutto del Partito Comunista e dalla Democrazia Cristiana, con l’approvazione di alcuni settori del capitalismo; unita da quella parte di magistratura politicizzata, viste anche le simpatie che i cittadini manifestavano per la nostra positiva politica svolta a sostegno delle classi sociali meno protette. Questa soprattutto è stato ciò che mai più è stata garantita dopo il tracollo del PSI. In particolare, quella del governo di centro sinistra a guida socialista.

Per concludere, rammento il tuo animato impegno e la tua determinazione quando hai attraversato l’Italia per riunificare i tanti spezzoni del partito amareggiati per come l’ingiustizia avesse colpito soltanto il nostro segretario politico Bettino Craxi. Le colpe sono state anche dei vertici del partito, che lo lasciarono solo nel linciaggio sociale, specie in quello della magistratura. Comunque tu hai il merito di essere riuscito a giungere, al termine dell’itinerario, all’assemblea del 6 Luglio 1996 svolta alla fiera di Roma.

Ho ascoltato con attenzione e con passione il tuo appassionato intervento. E in me era nata una bella speranza quando tu hai detto ai compagni che il treno era partito e spettava ora a noi tutti non farlo fermare. Purtroppo non é stato cosi. Si è fermato e non è ripartito più.

Concludo dicendo: non mollare! Fai ripartire il treno. Un vecchio proverbio afferma “Non é mai troppo tardi”. Riprendi il comando del partito: i socialisti di base ti seguiranno, il vertice no. Nencini, a mio avviso, è stato il segretario più inadatto a rappresentarci e vuole trascinare il PSI nel PD per garantirsi un ruolo di Governo: il risultato attuale del partito ne è la dimostrazione.

Alle prossime elezioni politiche, qualora non venisse presentato il simbolo del garofano, noi della UILS inviteremo i socialisti a collaborare con noi affinché si possa presentare il nostro simbolo tratto dal manifesto socialista del 1902, che raffigura una donna nell’atto di spezzare la catena ai polsi di uno schiavo per renderlo libero. Sul petto della donna sono riportate le parole “GIUSTIZIA SOCIALE”. Questo dovrebbe essere il nostro ruolo di socialisti.

Un abbraccio sincero

Antonino Gasparo

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