LA UILS RICORDA SANDRO PERTINI

LA UILS RICORDA IL 122 ESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI SANDRO PERTINI

(25 SETTEMBRE 1896)

Caro Presidente, se fossi in vita tu, l’Italia non si troverebbe nella condizione d’immobilismo, ma sarebbe punto di orgoglio, di riferimento e garanzia in Europa e nel mondo.

Sandro Pertini, il presidente della Repubblica più amato dagli italiani, é stato e rimane ancora oggi nel mondo l’uomo politico coraggioso e galantuomo senza macchia alcuna. Cosi disse di lui la stampa internazionale quando rivesti l’alta carica di presidente della Repubblica Italiana.

La sua semplicità di vita e di comportamento leale, la genuina onestà intellettuale lo resero universalmente popolare in particolare nel mondo dei lavoratori. L’amore che nutriva per la sua fede politica di socialista lo rendeva un uomo l’ibero, il rispetto che manifestava per le istituzioni repubblicane rappresentava lo scopo della sua vita. Ciò lo rendeva orgoglioso di essere Italiano e coincideva con lo scopo della sua vita, vissuta al servizio della Nazione e di tutti i popoli, come dichiarava quando si trovava in missione ufficiale all’estero. Manifestava il suo orgoglio di essere Italiano, ma si sentiva anche di essere cittadino e fratello di tutti i lavoratori del mondo e dei ceti sociali più bisognosi.

Pertini rimarrà sempre nella storia presente e futura il punto di riferimento con il suo tangibile esempio di chiara onestà morale, al fianco della classe lavoratrice. La UILS vuole rimarcare la necessità che l’attuale politica prenda coscienza e rispetto del dettato costituzionale. Nel primo discorso da Presidente della Repubblica, davanti al Parlamento riunito in seduta comune, rivolgendosi ai deputati, ai senatori e ai rappresentanti delle istituzioni disse: “Farò quanto mi è possibile per non deludervi, affinché l’unità nazionale, di cui la mia elezione è stata espressione da parte di un’estesa maggioranza, possa consolidarsi e rafforzarsi, nell’interesse collettivo. Non dimentichiamo che se il Paese è riuscito a risalire la china dall’abisso in cui fu trascinato dal fascismo in una folle guerra, questo si deve soprattutto all’intesa che ha saputo trovare nell’unità nazionale, allora rappresentata da tutte le forze politiche e democratiche”. Continuando nel discorso, aggiunse con voce vibrante e determinata: “La Repubblica deve essere irremovibile con i poteri forti e tollerante con i ceti sociali più deboli”. Noi della UILS pensiamo che tra i ceti più bisognosi di assistenza ci siano anche gli immigranti.

Pertini non a caso a rinunciò a vivere al Quirinale, perché per lui il Quirinale era l’ufficio dove svolgere solo le sue funzioni istituzionali e preferì continuare a vivere nella sua mansarda a Piazza di Trevi.

La sua figura di uomo semplice e gioioso rassicurava i cittadini e gli spingeva a avere fiducia in se stessi e nelle Istituzioni per superare le difficoltà che potevano penalizzare tutti e in particolare i lavoratori quali soggetti più deboli della società.

sandro pertini

Nelle attuali circostanze, senza perdere un istante, avrebbe inviato alle Camere un rigoroso messaggio e al Capo del Governo un invito a trovare anche con l’opposizione un punto d’incontro per portare fuori l’Italia dall’attuale pericoloso disagio sociale ed economico dove le diverse circostanze politiche l’hanno condotta, mettendo da parte le divergenze politiche esistenti tra i partiti. L’attuale classe politica, se veramente vuole risollevare il Paese, deve riflettere attentamente sulla politica di Bettino Craxi che, in un periodo di crisi del Paese, riuscì a portare l’Italia, come potere d’acquisto, al secondo posto dopo il Giappone, e al quinto posto tra i paesi più industrializzati del mondo. L’Italia di allora godeva di prestigio internazionale ed era considerata punto di riferimento per tutti gli Stati europei. Se oggi Craxi fosse in vita e avesse il compito di guidare il governo, a nostro parere, il successo non mancherebbe.

L’Italia ha urgente bisogno di una politica economica e occupazionale coraggiosa, come lo fu in passato, che assicuri la ripresa produttiva e che soprattutto tuteli le classi sociali più deboli.

Attualmente, imprenditori e lavoratori hanno necessità di essere liberi nella contrattazione. Ciò non si deve percepire come mancanza di tutela per i lavoratori, ma, al contrario, ciò consentirà al lavoratore di avere più certezza di trovare lavoro e alle imprese di avere maggiore interesse ad ammodernarsi e svilupparsi per essere più competitive rispetto alla concorrenza internazionale. E questo a vantaggio delle imprese, dei lavoratori e degli inoccupati che dovranno essere tutelati e garantiti secondo il precetto dell’art. 3 della Costituzione, cioè dallo Stato che ha il dovere e l’obbligo di far vivere i cittadini dignitosamente e con onestà e non nel disagio in cui sono costretti a vivere oggi. Spetta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la responsabilità di far rimuovere le cause della precarietà sociale in cui sono costretti a vivere milioni di cittadini senza lavoro e di richiamare la classe dirigente a perseguire una politica più attenta ai disagiati e agli emarginati, in modo che si realizzi più compiutamente una vera ed equa giustizia sociale. Il Paese ha urgentemente bisogno di avere una classe politica onesta e capace, dotata d’idee innovative e di sviluppo, come quelle che avevano i Padri costituenti che hanno dato vita alla nascita della Repubblica. Pertini diceva che lui si considerava il capo famiglia degli italiani e, come tale, doveva essere il primo a dare esempio di correttezza e di onestà morale, in conformità al dettato costituzionale.

Oggi, purtroppo, esempi come quello di Pertini, non ci sono più.

Proprio per questo, in occasione dell’anniversario della sua nascita, la UILS consiglia a chi ricopre le maggiori cariche costituzionali di rileggersi e di meditare il discorso che Pertini fece alla Camera dei deputati quando assunse l’alta carica di presidente della Repubblica italiana. Una carica che onorò in Italia e che diede nel mondo prestigio internazionale al Paese, interpretando i sentimenti del popolo e l’imparzialità politica della sua presidenza.

ANTONINO GASPARO

PRESIDENTE UILS

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