Il Regno Unito ha scelto: non farà più parte dell’Unione Europea

Ieri, con il referendum, il Regno Unito ha deciso di non fare più parte dell‘Unione Europea. Gli elettori inglesi, con poco più del 51%, hanno segnato una giornata storica ma non di festa. Un evento che testimonia non solo una nazione spaccata, ma anche, e soprattutto, una futura crisi all’interno dell’Europa stessa.

brexit-jigsaw-750x320Il presidente della Uils Antonino Gasparo ha commentato il risultato: “La scelta dell’elettorato inglese va rispettata: probabilmente ha prevalso la delusione dei risultati prodotti dall’UE. I costituenti che l’hanno progettata erano uomini di grande cultura, ricchi di esperienza e di saggezza. L’idea era di costruire l’unione degli stati in modo che questi potessero non solo mettere per sempre fine a molti conflitti, ma eseguire una politica economica di interesse comunitario e praticare quei concetti di uguaglianza, pace e benessere tra i popoli che ne facevano parte. Prendere tutti insieme le decisioni, con il fine ultimo del bene comune; aiutare l’integrazione e la coalizione degli stati membri con l’obiettivo comune di sostegno per i paesi in difficoltà, al fine di aiutarli a crescere ed integrarli nello sviluppo produttivo ed economico”.

“Chi – ha dichiarato Gasparo – governa uno Stato e pensa per sé, non preoccupandosi di chi si trova in momentanee difficoltà, dimostra poca accortezza, essere individualista e poco progressista. Noi della UILS siamo per l’Europa unita come concepita dai costituenti: l’Unione rappresenta una garanzia per la pace, la libertà, il benessere. La classe politica deve prendere atto che il giudizio degli elettori deve essere la base di ogni programma politico. Spetta a chi li rappresenta, se non le condivide, di argomentare le ragioni di un’eventuale modifica della decisione liberamente presa dall’elettorato. L’Inghilterra dietro la decisione della Brexit potrebbe vivere una situazione non facile da affrontare: per le stesse ragioni di responsabilità riguardo la pace tra i popoli, la saggezza suggerisce che il buonsenso deve prevalere”.

Il presidente si è rivolto, infine, ai parlamentari europei: “Ricordo che la pace e la serenità di tutti i popoli d’Europa dipendono soprattutto da voi. Create nuove prospettive di interessi comune e proponete di far ripartire con urgenza i nuovi negoziati, tenuto conto che la Scozia ha votato per restare, così anche l’Irlanda del Nord. Mi auguro che il buon senso prevalga nell’interesse di tutti i popoli dell’Unione Europea”.

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