La ‘Buona Scuola’ di Matteo Renzi non porta insegnanti

Le riforme ‘innovative’ del governo Renzi iniziano a mostrare le loro crepe. Tra queste la tanto decantata ‘Buona Scuola‘. Secondo una nota rivista del mondo scolastico ben 315 delle 800 procedure concorsuali non verranno completate in tempo per assumere i docenti entro la riapertura degli istituti e – specifica Il Fatto Quotidiano – il 55,2% degli insegnanti è stato bocciato dalle commissioni: se la percentuale rimanesse tale i posti scoperti salirebbero a 21mila.
Un dato che mostra l’effetto distruttivo che produce una riforma basata sul favoritismo. Gli effetti si vedono già nel famoso ‘concorsone’ avvenuto quest’anno, per i cui concorrenti è rimandato tutto al 2017. Poca preparazione dei candidati? Severità nelle domande? Cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia. Molte classi non avranno docenti quest’anno.
‘Parole,parole,parole’ diceva una nota canzone. E’ sempre questo il riassunto dell’elaborato dell’attuale esecutivo. Trattare la scuola come un’azienda è una sciocchezza. Le giovani menti non hanno bisogno di persone che sappiano le cose come un manuale. Hanno bisogno di figure preparate psicologicamente, che sappiano perfettamente l’importanza del loro compito, cioè formare il futuro della nazione, e non vedere tale impiego come un’ ‘ultima spiaggia’. Fondi alla scuola, domande sensate e formazione agli insegnanti per la scuola e non per i concorsi: così forse nascerà una buona scuola.

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